Pass vacanze, ecco come funzioneranno

Dalla seconda metà di maggio sarà pronto quello nazionale, da metà giugno anche quello europeo.

Sono due gli “strumenti” che ci permetteranno a brevissimo di pensare concretamente alle vacanze, e prenotarle. Il pass verde nazionale, a partire da metà maggio, e quello europeo, a partire da metà giugno. Due strumenti che, paiono destinati a viaggiare su binari paralleli.

Lo faranno a livello legislativo (a Bruxelles ci stanno lavorando la Commissione e il Consiglio), a livello tecnico (si sta sbrogliando il nodo privacy, il Garante è in contatto con il ministero della Salute, titolare del trattamento per rispondere agli avvertimenti avanzati dall’ Autorità) quanto a livello tecnologico (il ministero della Transizione digitale guidato da Colao è al lavoro per rendere interconnesse le banche dati necessarie e implementare il tutto su una app).

Il Pass Verde Nazionale

Sarà il primo ad essere attivato ed è uno strumento pensato per rilanciare non solo le prenotazioni degli italiani ma anche gli arrivi dall’estero prima di giugno. Per spostarsi sul territorio nazionale sarà necessario, come specifica una nota di Palazzo Chigi: “Aver completato la vaccinazione anti-SARS-CoV-2; essere guariti da Covid-19, con cessazione dell’isolamento; aver effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus”. In altre parole le strade sono tre e afferiscono a modalità di rilascio diverse tra loro (oltre che validità differenti).

Il Pass Verde Europeo

 

Per il Pass europeo siamo ancora in fase test, ma molto avanzata, e da metà/fine giugno sarà operativo a tutti gli effetti. Spiega bene sempre il Corriere della Sera: “Il pass attesterà, attraverso una App dotata di codice Qr o in formato cartaceo, l’avvenuta vaccinazione contro il Covid e il numero di dosi ricevute, la guarigione dal coronavirus nei precedenti sei mesi e la presenza dei relativi anticorpi (mediante test), o l’esito negativo di un tampone, Pcr o rapido. Il pass sarà certificato con firma elettronica, per evitare frodi e falsificazioni. Per rispetto della privacy, i dati personali non potranno essere conservati nel Paese di destinazione, né ci sarà un database centralizzato Ue”.

 

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